Esaminando l’antisemitismo part-time

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Antisemitisches Graffiti an den Fenstern des Restaurant Bagelstein in Paris am 9. Februar 2019. Foto Screenshot YouTube
Antisemitisches Graffiti an den Fenstern des Restaurant Bagelstein in Paris am 9. Februar 2019. Foto Screenshot YouTube
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Oggi si discute ampiamente se le persone sono o no, antisemite. Sono in molti a scrivere sull’antisemitismo, ma pochissimi conoscono la sua reale complessità. Uno dei temi in cui numerosi osservatori si imbattono è l’attuale odio anti ebraico, che può essere definito al meglio come antisemitismo part-time.

Analisi di Manfred Gerstenfeld

Si tratta di persone che commettono atti o che rendono dichiarazioni pubbliche di antisemitismo, in modo saltuario. In alcune occasioni, alcuni di loro possono persino rilasciare commenti positivi sugli ebrei o su Israele. Fino alla Seconda Guerra Mondiale l’antisemitismo era basato su un limitato numero di temi, gli stessi che si erano ripetuti nei secoli. Successivamente, poco per volta, quei motivi hanno subito della mutazioni, ogni tanto ne emergeva uno nuovo. A partire dalla Shoah, si sono levate sempre più numerose espressioni di odio, una di queste è l’inversione della Shoah : “Israele si comporta con i palestinesi come fecero i nazisti con gli ebrei”. Eppure uno potrebbe considerare questa come una mutazione dell’adagio vecchio di 2000 anni “Gli ebrei sono il male assoluto”. Ai nostri giorni l’essere nazista è considerato il male peggiore nella società occidentale. Ci sono altre variazioni che stanno prendendo piede nelle espressioni di antisemitismo, spesso riflettono la cultura generale.
Vivere nelle società post-moderne, significa che molte tematiche sono frammentate. E questo succede anche per l’antisemitismo, il che rende l’analisi dell’antisemitismo contemporaneo molto più complesso di quello storico. Persino la definizione dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) ampiamente accettata, copre soltanto una parte di quel che gli odiatori degli ebrei o di Israele, dicono o fanno. Il più famoso antisemita americano è probabilmente Louis B. Farrakhan, leader della Nation of Islam. Egli ha definito l’ebraismo una “religione da bassifondi” e una “religione di Satana”; ha usato il termine “termiti” per descrivere alcuni ebrei ed ha definito Hitler “un grande uomo”. Nel 2018 Farrakhan si era unito agli studenti a Teheran urlando ”morte a Israele” e “morte all’America”. Ciononostante in alcune occasioni, ebbe a dire che non ce l’aveva con tutti gli ebrei: lui, anche se questo non vuol dire niente, non si qualifica antisemita a tempo pieno. Neppure l’ex leader del Partito Laburista, Jeremy Corbyn, può essere descritto come antisemita a tempo pieno. Lui puntualmente definisce l’antisemitismo spregevole e non potrebbe neppure essere tacciato di pregiudizio anti ebraico, secondo la ricerca globale svolta dall’Anti Defamation League (ADL) . E’ chiaro comunque sia, che lui è un antisemita part-time. Corbyn ha dichiarato suoi “amici” e “fratelli” gli uomini di Hamas e di Hezbollah, quelle organizzazioni terroristiche che vogliono commettere un genocidio nei confronti degli ebrei; ha condiviso la tribuna con un leader olandese ebreo antisemita; ha dato fondi ad un’organizzazione diretta da un negatore della Shoah; era presente in incontri in cui Israele veniva paragonata ai nazisti; e occasionalmente è stato coinvolto in un atto antisemita. Un antisemita part-time può persino rilasciare una sola dichiarazione antisemita senza più ripeterla. Ne è un esempio Conrad Heusgen, l’ambasciatore tedesco alle Nazioni Unite.
Nel marzo del 2019, spiegando uno dei frequenti voti anti Israele in quella sede da parte del suo Paese, egli rilasciò una dichiarazione ripugnante: “Noi riteniamo che l’applicazione del Diritto Internazionale sia il modo migliore per proteggere i civili e consentire loro di vivere in pace e sicurezza, senza la paura dei bulldozer israeliani o dei razzi di Hamas”. Il quotidiano tedesco più diffuso, Bild, ha scritto un articolo in risposta a questa dichiarazione, in cui Heusgen paragonava i razzi palestinesi ai bulldozer israeliani. Vi si legge: ” Questo accostamento è di puro odio. E questo in una settimana in cui la popolazione israeliana ha dovuto continuamente cercare riparo dai razzi sparati dai terroristi di Hamas. Per quanto concerne il riferimento ai bulldozer, si tratta di una misura che il governo israeliano adotta contro le costruzioni illegali che riguardano soprattutto i palestinesi, ma anche gli insediamenti israeliani.” Il Centro Simon Wiesenthal ha incluso la dichiarazione di Heusgen all’ONU nella sua lista dei maggiori episodi di antisemitismo dell’anno 2019. Un esempio emblematico di un famoso ebreo antisemita part-time è stato il defunto Primo Ministro austriaco socialista, Bruno Kreisky. Riguardo agli ebrei si espresse così: ” Se sono un popolo, sono un brutto popolo”. Il massimo accademico dei nostri tempi esperto in tema di antisemitismo, Robert Wistrich, ha descritto Kreisky come la quintessenza dell’ebreo di sinistra, odiatore di sé stesso. Kreisky aveva dichiarato di non aver sofferto da giovane per l’antisemitismo. Ciò sembra molto improbabile, dato il diffuso odio contro gli ebrei in Austria, durante il periodo precedente alla Seconda Guerra Mondiale.
 
Wistrich inoltre scrisse che Kreisky era “quel tipo di ebreo capace di concedere ai gentili austriaci una totale assoluzione dal latente senso di colpa per il ruolo di spicco che ebbero durante la Shoah.” Kreisky lo dimostrò in svariati modi. Fu implacabile nei suoi attacchi contro Simon Wiesenthal, marchiandolo come “un pericoloso reazionario”. Fu anche un pioniere nel diffamare Israele come uno Stato “semi-fascista” o “di apartheid”. Ha anche definito Israele “antidemocratico”, “clericale” e “militarista”. Sono molte le persone che nutrono diversi pregiudizi contro gli ebrei. Nel suo sondaggio globale, l’ADL aveva chiesto agli intervistati la loro opinione su undici dei suddetti pregiudizi. Se erano d’accordo con almeno sei, venivano considerati nella categoria degli antisemiti. Ciò non significava che aderissero a tutti gli undici pregiudizi. Potrebbero essere quindi considerati parzialmente antisemiti. E quelli che erano d’accordo con meno di sei pregiudizi, non sono parzialmente antisemiti? Nella storia degli ebrei, spesso prevalevano gli antisemiti a tempo pieno. Erano contro gli ebrei in ogni cosa ed erano contrari a qualsiasi cosa ebraica. Hitler era un antisemita a tempo pieno. Il partito nazista che vedeva gli ebrei come subumani, parassiti o germi, era antisemita a tempo pieno, 24 ore al giorno. Lo stesso vale per esempio per Vidkun Quisling, che fu Primo Ministro norvegese durante la guerra e alleato dei nazisti. Le tante sfumature per esprimere l’antisemitismo part-time rendono l’analisi dell’antisemitismo contemporaneo così complicata. Persino molti giudici fanno fatica a definire e affrontare queste espressioni di odio.

Manfred Gerstenfeld è stato insignito del “Lifetime Achievement Award” dal Journal for the Study of Antisemitism, e dall’ International Leadership Award dal Simon Wiesenthal Center. Ha diretto per 12 anni il Jerusalem Center for Public Affairs. Prima pubblicazione in italiano a cura di Informazione Corretta. Traduzione di Yehudit Weisz.