Germania: casi salienti di antisemitismo nel passato decennio

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Symbolbild. Teilnehmer einer Demonstration verbrennen im Dezember 2017 eine Fahne mit einem Davidstern in Berlin im Stadtteil Neukölln. Foto Jüdisches Forum für Demokratie und gegen Antisemitismus e.V / www.jfda.de
Symbolbild. Teilnehmer einer Demonstration verbrennen im Dezember 2017 eine Fahne mit einem Davidstern in Berlin im Stadtteil Neukölln. Foto Jüdisches Forum für Demokratie und gegen Antisemitismus e.V / www.jfda.de
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È difficile tenere traccia dei principali atti antisemiti in quei Paesi europei dove l’odio è smisurato. Per quanto riguarda la Germania, ad esempio, ho raccolto più di 200.000 parole di appunti che coprono meno di due anni.

Analisi di Manfred Gerstenfeld

Un modo rapido per ottenere una qualche prospettiva sugli atti antisemiti della Germania nell’ultimo decennio è quello di esaminare le relazioni annuali del Simon Wiesenthal Center (SWC) sui 10 peggiori atti antisemiti avvenuti nel mondo. E’ dal 2010 che questi rapporti sono pubblicati. Essi ci aiutano a individuare alcune delle espressioni più salienti dell’antisemitismo in Germania negli ultimi dieci anni.

Der Spiegel, è il settimanale di centro sinistra più diffuso in Europa. Nella sua edizione online del 2012, il collaboratore Jakob Augstein ha scritto: “Con il sostegno degli Stati Uniti, dove il Presidente deve assicurarsi ancora il sostegno di gruppi della lobby ebraica, e in Germania, dove il passato storico, nel frattempo, è diventato una componente militare, il governo Netanyahu tiene il mondo al guinzaglio con un canto di guerra sempre più trionfale ”. Questa è stata una grande menzogna poiché l’allora Presidente americano Barack Obama ha continuato a seguire politiche, che erano spesso distanti o addirittura contrarie a ciò che Israele voleva. Augstein ha aggiunto un’altra menzogna: “Il nucleare di Israele è un pericolo per la già fragile pace del mondo. Quest’affermazione ha scatenato scalpore. Perché è vera. E perché è stata pronunciata da un tedesco, Günter Grass, scrittore e vincitore del premio Nobel. Questo è il punto chiave.

Dobbiamo quindi ringraziarlo per essersi preso la responsabilità di parlare per tutti noi”. Il defunto Grass, che fu un nazista in gioventù, era un estremista antisemita diffamatore di Israele. Ripensando a dove sono avvenute le guerre, è facile vedere che anche Augstein era un grande diffamatore di Israele. Lui ha poi continuato: “Israele è minacciato dai fondamentalisti islamici dei Paesi vicini. Ma anche gli ebrei hanno i loro fondamentalisti, gli ultraortodossi o Haredim. Non sono un gruppuscolo trascurabile. Costituiscono il 10% della popolazione israeliana. Sono ritagliati dalla stessa stoffa dei loro oppositori, i fondamentalisti islamici. Seguono la legge della vendetta”. Tuttavia, chiunque abbia anche la pur minima familiarità con la realtà sa che esiste un’enorme differenza tra il genocidio che promuovono i fondamentalisti musulmani di Hamas e Hezbollah e gli Haredim di Israele che detestano l’omicidio, cosa proibita nei Dieci Comandamenti. Un’altra citazione di Augstein: “Gaza è un luogo fuori dalla fine dei tempi …. ci sono 1,7 milioni di persone che vivono su 360 chilometri quadrati. E’ lì che Israele tiene in incubazione i propri avversari”. La verità è che è Hamas a promuovere il genocidio degli israeliani.

Le reazioni israeliane sono difensive. Der Spiegel è anche responsabile in quanto ha ampiamente distribuito queste bugie e diffamazioni di Israele. L’autore ebreo tedesco Henryk Broder, che ha testimoniato come esperto nel parlamento tedesco sull’antisemitismo nel Paese, ha definito Augstein un “piccolo Streicher”. Ha aggiunto: “Jakob Augstein non è un antisemita da salotto, è un antisemita puro … uno che offende per convinzione e che ha perso l’opportunità di fare carriera con la Gestapo solo perché è nato dopo la guerra. Certamente allora avrebbe avuto quello che voleva. ” Nel 2014, il 10 novembre, il Partito tedesco della Sinistra aveva invitato i famigerati denigratori di Israele, Max Blumenthal – elencato nella Top10 della SWC del 2013 – e David Sheen per presentare un “discorso di esperti” nella sala riunioni del Partito nel Bundestag, il giorno dopo la commemorazione dell’anniversario della Notte dei cristalli, il pogrom del 1938 quando i nazisti bruciarono sinagoghe ebraiche in tutta la Germania. Blumenthal spesso presenta il sionismo come un razzismo e collega presunti misfatti israeliani con immagini naziste. Questo era troppo per l’allora leader del partito, Gregor Gysi, che annullò l’uso della sala riunioni del Partito. L’incidente divenne noto come “Toiletgate” perché Gysi fu costretto a barricarsi in un bagno per sfuggire all’ira di Blumenthal e Sheen.

Questo incidente ha messo in luce gli sforzi in corso per demonizzare Israele da parte di un gruppo di parlamentari estremisti anti-israeliani, guidati da Inge Höger e Annette Groth. Entrambe queste parlamentari erano state nel 2010 a bordo della controversa flottiglia della Mavi Marmara diretta a Gaza e al loro ritorno a Berlino erano state acclamate da molti parlamentari del loro partito. L’SWC ha scritto che la Groth, Inge Höger e la funzionaria del Partito di Sinistra Claudia Haydt, con la deputata Heike Hänsel – in qualità di organizzatrici e partecipanti – hanno svolto un ruolo cruciale nel provocare l’odio verso Israele durante lo scandalo “Toiletgate”. Erano tutte presenti al discorso Blumenthal / Sheen. Loro fanno parte di un considerevole gruppo di parlamentari anti-israeliani del Partito di Sinistra. In risposta allo scandalo “Toiletgate”, una petizione firmata dall’ala riformista dei parlamentari del Partito della Sinistra, politici e membri regionali ha dichiarato: “Fomentando l’odio ossessivo e demonizzando Israele, membri del nostro partito in posizioni di responsabilità stanno promuovendo modelli antisemiti tramite motivazione e relativizzazione della Shoah e della responsabilità tedesca per lo sterminio di milioni di ebrei europei. “

Dal rapporto SWC del 2016: i leader della locale Unione degli insegnanti tedeschi (GEW) di Oldenburg hanno chiesto un boicottaggio totale di Israele. A settembre, la locale GEW di Oldenburg ha pubblicato un articolo pro-BDS di Christoph Glanz, insegnante di scuola pubblica e fanatico oppositore dello Stato ebraico. Glanz, che ha tentato di fingersi ebreo per evitare le accuse di antisemitismo, ha chiesto l’eradicazione dello Stato di Israele e il trasferimento dei suoi ebrei nella Germania sud-occidentale. Nel 2019, l’evento antisemita più estremo è stato l’attacco fallito alla sinagoga nella città tedesca di Halle. Decine di ebrei che stavano pregando in quella sinagoga per lo Yom Kippur – il giorno più santo dell’ebraismo – sono miracolosamente sfuggiti a un ferimento certo o alla morte, per mano di un neonazista solo perché quest’ultimo non era riuscito a sfondare una porta di sicurezza esterna. Dopo aver fallito l’ingresso nella sinagoga, Stephan Balliet, 27 anni, armato di mitra ed esplosivi, ha ucciso 2 civili nelle vicinanze e ferito altri 2. Balliet ha ammesso di essere stato motivato dal suo odio per gli ebrei. Nel suo manifesto, ha dichiarato: “Uccidi quanti più anti-Bianchi è possibile, meglio ancora se ebrei”. Dal rapporto del 2019: la Germania è nel bel mezzo di un periodo di 18 mesi nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il suo ambasciatore alle Nazioni Unite, Christoph Heusgen ha fatto parte della Top10 della SWC nel 2019. Ha creato clamore dopo che si erano diffuse le voci sul numero di voti anti-israeliani che aveva lanciato, ma soprattutto per aver paragonato i 130 missili lanciati in una settimana a marzo dall’organizzazione terroristica Hamas contro i civili israeliani, alla demolizione delle case dei terroristi da parte dello Stato ebraico. Heusgen aveva dichiarato: “Riteniamo che il diritto internazionale sia il modo migliore per proteggere i civili e consentire loro di vivere in pace e sicurezza e senza paura dei bulldozer israeliani o dei razzi di Hamas “. Bild, il quotidiano tedesco più venduto, in un editoriale aveva accusato Heusgen di “pura malizia” contro lo Stato ebraico. Nel 2018 Heusgen ha espresso 16 voti anti-Israele alle Nazioni Unite, astenendosi una sola volta. Nel 2019, ha votato per nove risoluzioni anti-israeliane, tra cui una che definisce i luoghi più sacri di Gerusalemme come “territorio occupato palestinese”, astenendosi tre volte e opponendosi a una sola risoluzione anti-israeliana. Questo è molto meno dell’uno percento dei miei appunti sull’antisemitismo in Germania. Tuttavia mostra in modo molto succinto che il Paese è lungi dall’essere riuscito a sradicare l’antisemitismo.

La pubblicazione dell’articolo di Augstein su Der Spiegel, il sindacato degli insegnanti che promuovono il boicottaggio e il paragone che Heusgen fa tra Israele e Hamas rispecchiano quanto questo odio sia penetrato e sia vivo nel mainstream tedesco.

Manfred Gerstenfeld è stato insignito del “Lifetime Achievement Award” dal Journal for the Study of Antisemitism, e dall’ International Leadership Award dal Simon Wiesenthal Center. Ha diretto per 12 anni il Jerusalem Center for Public Affairs. Prima pubblicazione in italiano a cura di Informazione Corretta. Traduzione di Yehudit Weisz.