Le misure di sicurezza della comunità ebraica hanno impedito a Yom Kippur un tentativo di omicidio di massa nella sinagoga di Halle, la principale città dello stato federale tedesco della Sassonia Anhalt, grzie al fatto che le porte d’acciaio della sinagoga erano state pagate dall’agenzia ebraica.
Analisi di Manfred Gerstenfeld
La polizia non ha avuto alcun ruolo nel contrastare l’attacco, una assenza del livello dello stato di diritto della instabile democrazia liberale tedesca, dove un estremista di estrema destra ha ucciso a caso due persone nella strada davanti alla sinagoga e ne ha ferite altre due.
È troppo presto per un’analisi completa degli aspetti principali e delle reazioni di quanto è successo. Le seguiremo nelle prossime settimane per valutare questa mancata, fallita strage.
Una delle domande più urgenti è perché tutte le sinagoghe in Francia, Belgio e Paesi Bassi sono protette dalla polizia o da forze militari – mentre in Germania questo avviene soltanto in alcune grandi metropoli? Dopo aver attivato l’allarme, la polizia ha impiegato più di dieci minuti per arrivare.
Secondo il presidente della comunità Max Privorotsky, la polizia ha ripetutamente sottovalutato i problemi di sicurezza della comunità.
Joseph Schuster, presidente del Consiglio centrale degli ebrei tedeschi ha dichiarato, „è scandaloso che la sinagoga di Halle non fosse sorvegliata dalla polizia in un giorno così importante come Yom Kippur“.
Attribuire tutta la colpa alla polizia non tiene conto delle responsabilità del sistema politico tedesco. Se si scava un po ‚più a fondo, si scopre che la polizia non ha un numero sufficiente di agenti. E’ compito del governo assicurarsi che la polizia riceva i finanziamenti necessari per poter eseguire ragionevolmente i suoi compiti e proteggere i cittadini minacciati.
Queste osservazioni sono più che giustificate, ma sgradite per coloro che detengono il potere.Da qui la necessità di trovare un capro espiatorio. L’alibi perfetto per i politici che negano i problemi strutturali della Germania è dare la colpa dell’attacco alla destra estrema e al partito populista AfD.
Michael Roth, primo candidato a una delle due cariche di presidente nel partito socialista (SPD) ha dichiarato: „nel parlamento tedesco e nei parlamenti dello stato federale si trova il braccio politico del terrorismo di destra“. Eppure le cose non sono così semplici. Tra i rappresentanti eletti di AfD ci sono alcune persone estremiste altamente problematiche, per cui in parlamento gli altri partiti hanno creato un cordone sanitario attorno all’AfD. Ciò significa che se l’AfD è nero, gli altri sono i bianchi. Tuttavia, osservando la società tedesca, per quanto riguarda i partiti politici – incluso l’AfD – vi sono diverse sfumature di grigio. Per quanto sia estremista la posizione di diversi rappresentanti di AfD, il partito, non può essere ritenuto responsabile del declino dello stato di diritto tedesco poiché non è al potere.
Il governo, composto da Democratici Cristiani (CDU) e Socialisti (SPD), ha accolto nel paese dal 2015, senza un serio processo di verifica, oltre un milione di immigrati, principalmente musulmani, tra iquali centinaia di migliaia con opinioni antisemite. Ecco alcuni recenti attacchi antisemiti da parte di musulmani. Un siriano, armato con un coltello, è stato arrestato davanti a una sinagoga di Berlino; ci sono stati due attacchi a rabbini di Berlino da parte di persone di lingua araba. In Baviera una donna israeliana è stata ferita da una pietra lanciata da un arabo.
Dopo gli omicidi di Halle, la cancelliera Angela Merkel (CDU) ha promesso al primo ministro israeliano Binyamin Netanyahu in una conversazione telefonica una maggiore sicurezza per la comunità ebraica. Il ministro degli interni tedesco Horst Seehofer, della Unione Cristiano-Sociale (CSU) ha promesso la protezione completa della polizia per le sinagoghe e ha affermato che il governo tedesco sta esaminando come combattere la diffusione dell’odio online. Tuttavia, il precedente capo della sicurezza interna Hans-Georg Maassen (CDU) – che è stato anche in parte accusato dell’incidente – ha affermato che ci sono un certo numero di fanatici di estrema destra che comunicano tra loro in gruppi chiusi su Internet che i servizi di sicurezza non possono identificare . Questi estremisti non partecipano alle manifestazioni e – come nel caso di Halle – agiscono senza coinvolgere altri per i loro crimini. I politici tedeschi sono abituati ad affrontare manifestazioni di antisemitismo. nelle loro reazioni a un grave incidente antisemita. Merkel ha partecipato a una veglia serale alla Nuova Sinagoga nel centro di Berlino, in solidarietà con la comunità ebraica. Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier (SPD) ha visitato la sinagoga di Halle il giorno dopo Yom Kippur. Ha deposto fiori all’esterno prima di incontrare rappresentanti della comunità ebraica. „Oggi è un giorno di vergogna“, ha detto.
Eppure un politico non ha dimostrato di essere all’altezza con la sua reazione alla tragedia. Annegret Kramp Karrebauer – comunemente chiamata AKK – è l’attuale presidente del CDU e ministro della difesa. Ha definito l’attacco di Halle come un „segnale di allarme“. L’ebrea Marina Weisband, una giovane politica del partito dei Verdi) ha dichiarato in un dibattito televisivo: „Quando un attacco a una sinagoga è un segnale di allarme, qual è allora un problema serio?“ Ha rimproverato AKK per non aver valutato seriamente i precedenti molti segnali di allarme. L’attacco di Halle ha sollevato ancora una volta la questione del futuro degli ebrei in Germania. Ha inoltre messo in evidenza nuovamente il problema dello Stato di diritto nel paese. La duplicità del governo tedesco nei confronti di Israele è ritornata di nuovo nei commenti dei media. Tuttavia, questi problemi potrebbero presto essere oscurati e superati da altri tragici avvenimenti in arrivo nel paese.
Manfred Gerstenfeld è stato insignito del “Lifetime Achievement Award” dal Journal for the Study of Antisemitism, e dall’ International Leadership Award dal Simon Wiesenthal Center. Ha diretto per 12 anni il Jerusalem Center for Public Affairs. Prima pubblicazione in italiano a cura di Informazione Corretta. Traduzione di Angelo Pezzana.