Berlino: capitale dell’antisemitismo europeo

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Symbolbild. Foto Screenshot Jahresbericht von RIAS Berlin: Antisemitismus 2018.
Symbolbild. Foto Screenshot Jahresbericht von RIAS Berlin: Antisemitismus 2018.
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Per diversi anni, Malmö, la terza città della Svezia,è stata giudicata la capitale dell’antisemitismo in Europa, dove sono avvenuti molti episodi di odio antiebraico. L’ex sindaco, il socialista Ilmar Reepalu, era lui stesso un antisemita part-time. Un esempio di antisemitismo estremo: una bomba lanciata contro la sinagoga locale. Le denunce presentate dalla comunità ebraica non sono state prese in considerazione dai giudici.

Analisi di Manfred Gerstenfeld

Di conseguenza, il Simon Wiesenthal Center (SWC) l’ha catalogata come ‘città da evitare’. L’antisemitismo a Malmö è tutt’altro che indebolito. Tuttavia, anche con uno sguardo superficiale verso le manifestazioni dell’antisemitismo classico e dell’anti-israelismino, Berlino supera di gran lunga Malmö.

Ci sono così tanti episodi di antisemitismo nella capitale tedesca che qualsiasi rapporto risulta di fatto incompleto.

Con 3,5 milioni di abitanti, Berlino è una città molto più grande di Malmö, la cui popolazione è inferiore a 350.000. Ci sono molti più ebrei a Berlino la cui attuale popolazione ebraica è di 30.000-40.000, mentre gli ebrei a Malmö sono circa 500.
Un rapporto pubblicato dal Centro di ricerca e informazione di Berlino sull’antisemitismo (RIAS) ha registrato un totale di 1.083 incidenti antisemiti nel 2018 rispetto ai 951 del 2017. E non tutti sono entrati nelle statistiche.

Un caso molto noto si è verificato nel luglio 2019, quando il rabbino di Berlino Yehuda Teichtal è stato aggredito con sputi e insulti da persone di lingua araba mentre tornava a casa con suo figlio dalla sinagoga. Ad agosto, il rabbino Jan Aaron Hammel è stato assalito anche lui con bastoni, sputi e insulti in lingua araba. È stato curato per le ferite in un ospedale di Berlino. Dopo questo attacco ha dovuto camminare con l’aiuto delle stampelle.
Nel 2012, il rabbino Daniel Alter è stato violentemente picchiato in una strada di Berlino da quattro giovani dall’aspetto arabo mentre camminava con la figlia di 7 anni. Lorenz Korgel, Il commissario per la lotta contro l’antisemitismo a Berlino,nominato nel maggio 2019, ha affermato che gli ebrei che indossano una kippah in pubblico sarebbero oggetto di frequenti attacchi.

Gideon Joffe, presidente della comunità ebraica di Berlino, ha affermato che un terzo degli alunni della High School ebraica della città ha subito molestie nelle precedenti scuole pubbliche non ebraiche. Ha poi aggiunto: “Nel 2019 il nostro liceo è pieno di rifugiati ebrei”. I presunti responsabili sono spesso figli di immigrati musulmani.

Il caso più noto di antisemitismo si è verificato nel 2017 in una scuola pubblica.
Era coinvolto un ragazzo ebreo, il cui nome reale venne cambiato sui media in Oscar Michalski. Gli aggressori erano allievi di origine araba e turca. Lo studente più anziano gli puntò una pistola identical a quelle vere, strangolandolo fino al punto di farlo svenire.
Nell’agosto 2019, tombe di soldati ebrei caduti nella prima guerra mondiale vennero oltraggiate in un grande cimitero ebraico. Nello stesso mese, una donna ebrea di Berlino ricevette una lettera che conteneva ceneri.

Il 25 settembre 2019 si è svolta una manifestazione filo-palestinese alla Porta di Brandeburgo, poche ore prima che il ministro degli interni di Berlino, Andreas Geisel (SPD), vietasse la partecipazione di due rapper antisemiti, Shadi Al-Bourini e Shadi Al -Najja. Ecco alcini testi di una delle loro canzoni: “Brucia Tel Aviv, vogliamo bruciare Tel Aviv” e sugli ebrei: “Voglio calpestarli sotto I nostri piedi”.

Più risonanza internazionale ha avuto una dimostrazione a Berlino nel 2017, dove sfilarono cartelli per chiedere la distruzione di Israele, mentre una bandiera israeliana veniv data alle fiamme.

Questi sono solo alcuni esempi degli incidenti recenti più gravi. La versione ufficiale – confermata – sostenuta da RIAS è che i principali autori di incidenti antisemiti a Berlino sono tedeschi e non provengono dalla grande comunità musulmana composta da 300.000 persone. RIAS afferma tuttavia anche che il 49% degli autori è “sconosciuto”.
Geisel (SPD), ha promesso di analizzare meglio il controllo dei motivi dietro i reati antisemiti, affermando: “È ovviamente ingiustificabile attribuire all’ estremismo di destra tutti i crimini irrisolti”.

Nel settembre 2019 è stato pubblicato un rapporto che segnala nei primi sei mesi 404 attacchi antisemiti. RIAS ora ha riferito che mentre il 30% degli incidenti ha coinvolto autori di estrema destra, il numero più alto è commesso da musulmani filo-palestinesi
Gli incidenti antisemiti, per quanto gravi, sono solo una parte degli aspetti dell’antisemitismo a Berlino. Nel 2019 è stato pubblicato il primo rapporto, che fornisce approfondimenti sui temi più importanti. Risulta che l’antisemitismo contro Israele è in crescita. Il 28% degli abitanti senza un background di migranti considera lo Stato di Israele un evento negativo, mentre il 35% considera il comportamento degli israeliani paragonabile a quello dei nazisti sotto Hitler.

Il 55% dei berlinesi ex migranti, concordava con queste affermazioni.
In questa atmosfera, dove l’odio per Israele è ampiamente diffuso, il Museo ebraico di Berlino è stato oggetto nel corso degli anni di documentate critiche per una serie di programmi anti-israeliani. Alla fine, nel giugno 2019, ha dato le dimissioni il suo direttore, il professor Peter Schäfer,. A quanto pare questo famoso studioso mancava delle capacità manageriali necessarie per dirigere il Museo.

L’Università di Scienze Applicate di Berlino, fondata nel 1971, è stata ribattezzata nel 2009 con il nome di Christian Peter Wilhelm Beuth (1781-1853), uno statista prussiano e un fanatico antisemita, visto che si augurava l’eliminazione degli ebrei, per cui venne accusato di diffamazione.

“Ecco l’atmosfera che si respira a Berlino”

Nel giorno di Al Quds, durante la Marcia annuale, è stata chiesta chiesta la distruzione di Israele. C’è anche una moscheai cui membri simpatizzano con l’organizzazione libanese Hezbollah, che il governo tedesco rifiuta di mettere fuorilegge in quanto organizzazione terroristica genocida.

Un altro aspetto riguarda l’atteggiamento del governo locale. Il sindaco Michael Müller (SPD), si è rifiutato di opporsi pubblicamente a eventi anti-israeliani, sfuggendo a malapena a essere invluso nell’elenco 2017 dei principali episodi mondiali antisemiti redatto dal Simon Wiesenthal Center.

Nell’estate del 2019, è stato oggetto di rinnovate critiche quando ha ricevuto il sindaco di Teheran.con la presenza del segretario di Stato federale per gli affari federali di Berlino, Sawan Chebli (SPD), promotore del settore del Senato di Berlino creato per combattere l’antisemitismo. Ciò malgrado, nel giugno 2019, ha condiviso il podio di un evento a Berlino con un sostenitore ebreo pro-BDS.

Infine, c’è l’atteggiamento a due facce del governo tedesco che ha sede sede a Berlino. Il presidente Frank-Walter Steinmeier (SPD) ha visitato il RabbiTeichtal dopo che era stato attaccato. Si è però anche congratulato con il governo iraniano che sostiene apertamente azioni di genocidio contro Israele.

Il cancelliere Angela Merkel, democratica cristiana, parla regolarmente contro l’antisemitismo. Ma a causa della sua politica di asilo, centinaia di migliaia di antisemiti provenienti da paesi musulmani sono entrati in Germania. Ha anche espresso solidarietà con i membri antisemiti del Congresso democratico Americano, le antisemite part-time Ilhan Omar e Rashida Tlaib dopo che il presidente degli Stati Uniti Trump le aveva criticate.
Il ministro degli Esteri Heiko Maas (SPD) ha partecipato a un servizio religioso di solidarietà con il rabbino Teichtal in una sinagoga di Berlino. Eppure, sotto la sua responsabilità, la Germania sostiene un gran numero di risoluzioni anti-israeliane alla Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Il Vice Ministro degli Esteri, l’ anti-israeliano Niels Annen (SPD) ha visitato per congratularsi l’ambasciata iraniana a Berlino per celebrare il 40 ° anniversario della Repubblica islamica.
A Berlino sono attivi tre commissari per combattere l’ antisemitismo con piani dettagliati. Tuttavia, fintanto che la doppia faccia è così prominente ai massimi livelli nel comune e nel governo, ci si può solo chiedere quanto sia efficace combattere l’antisemitismo nelle sue forme classiche e anti-israeliane sia in città che in Germania in generale.

Manfred Gerstenfeld è stato insignito del “Lifetime Achievement Award” dal Journal for the Study of Antisemitism, e dall’ International Leadership Award dal Simon Wiesenthal Center. Ha diretto per 12 anni il Jerusalem Center for Public Affairs. Prima pubblicazione in italiano a cura di Informazione Corretta. Traduzione di Angelo Pezzana.